Mentre percorro a piedi Via Pistoiese per raggiungere la Trattoria da Burde, mi accorgo di camminare con passo incerto e trattenuto, e penso sia a causa dello strato compatto di foglie bagnate, che restituiscono sempre la pericolosa scivolata. E invece no. Non è la paura di scivolare sulle foglie mollicce che mi fa procedere come se camminassi sulle uova. So che davanti alla trattoria mi attende Selvaggia, la PR che per oggi ha organizzato la degustazione di alcuni vini dell’azienda La Colombera. E’ la prima volta che ci rivediamo dopo la dannata estate del ’23 e non ho il coraggio di farmi guardare negli occhi. Selvaggia sa cosa è accaduto, ed è una degustatrice raffinatissima, anche di menti umane: annusa da lontano ansie ed incertezze, fa radiografie istantanee partendo solo dall’inquadramento della pupilla, non oso immaginare cosa mi dirà. Quando mi vede inizia a sorridere, non mette tempo in mezzo e mi dice: “quello che sei oggi, lo devi anche a ciò che sei stata negli ultimi 10 anni. Non rinnegare nulla”. Socchiudo la bocca per accennare una risposta che però muore in gola, perché lei ha già aperto la porta della trattoria e mi presenta Elisa Semino, che con la sua azienda La Colombera diffonde la cultura di
Nel calice di benvenuto trovo Alice, ultimo nato dell’azienda, prodotto dalla vinificazione in secco di malvasia moscata e moscato giallo, ai quali i Semino hanno dedicato poco più di un ettaro di coltivazione. Piacevole, profumato, perfetto da bere ghiacciato come aperitivo.
Bassorilievo plastico alla mano, durante il pranzo Elisa illustra le caratteristiche geofisiche della DOC Colli Tortonesi. La Colombera conta 28 ettari di vigneto nel comune di Tortona (l’antica Derthona, appunto), tra i piccoli centri di Vho e Sarezzano, in cui si allevano, oltre al Timorasso, anche Barbera, Croatina, Cortese e Nibiö. I suoli sono moderatamente profondi, con ph sub-alcalini da 7,7 a 8 e tessiture franche argillose. Nella porzione di vigneto dedicata all’allevamento del Timorasso, il suolo è ricco di arenaria e marne, con importanti incursioni di calcare e tufo. Elisa ci racconta che negli anni ’90 con (allora pochi) altri colleghi della zona si è dedicata al recupero del Timorasso, un vitigno indomito e implacabile: germoglia precocemente ma matura tardi; è resistente alle malattie ma è di scarsa vigoria vegetativa; è povero di terpeni e pirazine, eppure i vini da esso prodotti hanno spiccatissimi profumi minerali dovuti a geraniolo e naftalene. Insomma un vitigno capriccioso, ma capace di restituire vini magnetici, dal timbro inconfondibile. Gli assaggi di oggi confermano la bontà non solo delle intuizioni che Elisa ha avuto negli anni ’90, ma anche del costante lavoro di ricerca e selezione che ancora oggi porta avanti, per la migliore produzione di timorasso.
E i risultati hanno indubbiamente premiato la sua dedizione: Il Montino è oggi il timorasso più premiato e la mini-verticale, declinata sulle tagliatelle coniglio e cioccolato e sulla faraona con le castagne della trattoria da Burde, conferma che a buon titolo Elisa è stata eletta “the Queen of Timorasso”.
Colli Tortonesi Timorasso Derthona Magnum 2020, Timorasso 100%, 14%. Sensazioni nitide di lime e susina, sambuco, salicornia e ciottolo di fiume. In bocca è energico, corroborante, dispensa in modo armonico freschezza e sapidità, con richiami di bergamotto e senape, esaltati da una vena balsamica di erba officinale. Compaiono pio accenni di anacardo, che permangono nel finale persistente.
Colli Tortonesi Il Montino Magnum 2020, Timorasso 100%, 14%. Straordinario. Naso di ginestra, fiore del tarassaco, albicocca, con eleganti richiami di zafferano e sottile nota idrocarburica. Il tono vegetale è delicato, richiama il timo limonato e la speziatura è di anice e pepe bianco. Il sorso, di notevole struttura, è audace perché l’aroma retronasale dell’idrocarburo spinge la freschezza ed innesca una salivazione che chiede nuova beva. Al palato si percepiscono soprattutto susina Claudia e melone Cantalupo, con chiusura elegante alla scorza di cedro. Finale molto lungo e sapido.
Colli Tortonesi Timorasso Derthona Magnum 2017, Timorasso 100%, 14,5%. Ventaglio olfattivo ampio di camomilla, biancospino, pesca nettarina, arancia tarocco e erbe aromatiche mediterranee fresche. Non manca l’impronta minerale di porfido, pietra pomice e conchiglia. Al palato è vigoroso, quasi esplosivo: inizia fresco, per virare verso il sapido grazie al generoso tenore alcolico e l’impronta sapida permane nel lungo epilogo.
Colli Tortonesi Il Montino Magnum 2015, Timorasso 100%, 14%. Bouquet di mela pink Lady, ananas, margherite, fiore d’acacia e silene. In bocca è seducente, con richiami in parte avvolgenti di gelatina al limone e crema inglese, in parte piccanti di ginger. Nonostante l’assenza di tannino, percepisco la maggiore frizione estrattiva rispetto agli altri assaggi. Finale saporito ed interminabile.
Colli Tortonesi Il Montino 2013, Timorasso 100%, 14%. Propoli, lentisco, papaia, frutto della passione, narciso e fiore del tiglio. Sento un profumo dell’infanzia, di quando aprivo la carta argentata del Galak…. Ah giusto è il cioccolato bianco. Anche di questo assaggio apprezzo il mosaico dolce/piccante, perché il cioccolato bianco si alterna a chiare note di tahini. L’evoluzione di dieci anni in bottiglia restituisce un sorso molto complesso, nel quale la sapidità regna sovrana sullo sfondo della frutta ancora succosa.